Nuovi scenari socioeconomici

Questo nuovo millennio è a una svolta epocale.
Per chi non se ne fosse avveduto è in atto un cambiamento che stravolgerà tutto quello che si è vissuto nei decenni passati.
I vecchi valori sociali ereditati dall’Illuminismo e dal Risorgimento sono oggi sostituiti dal valore del denaro.
Ormai tutte le comunità sociali sono basate su un sistema economico globalizzato.
Per alimentare un sistema socioeconomico che tenga in considerazione le persone, in quanto esseri umani, occorre che il denaro abbia una circolazione globale pur se con ripartizione differenziata.
Attivare politiche economiche che rendano complicato questo processo, che vadano contro o addirittura lo impediscano significa mettere in crisi tutto il sistema economico con gravi ripercussioni che sono facilmente ipotizzabili con l’accrescimento della ricchezza di pochi a danno dell’impoverimento di molti.

Il neoliberismo ne è l’espressione più drammatica.
Perdita di posti di lavoro, fallimenti di imprese, squilibri sociali e maggiori difficoltà della politica di riuscire a gestire ogni momento di crisi.

Se ne può dedurre che le politiche messe in atto a ridurre la circolazione di denaro, pubblico o privato, monopolizzandone la gestione attraverso le banche, che tendono più spesso al tesoreggiamento, non è altro che portare il paese al collasso economico con conseguenze disastrose.
L’impoverimento allargato affiancato ad un sempre più diffuso analfabetismo funzionale non possono portare ad altro che al controllo sempre più esteso del potere esecutivo.
I governi potranno gestire e disporre delle risorse a loro piacimento, stravolgendo quei diritti e quei meccanismi che fino a ieri erano stati strumento di progresso e civiltà, conquistati con anni di lotte e sacrifici dai nostri antenati.
Può sembrare esagerato parlare di annientamento dello stato sociale ma questo è quello che sta avvenendo e, almeno nel nostro paese, non sono mancate azioni di depauperamento del valore del denaro con la rinuncia alla moneta nazionale e l’adozione della moneta unica, per non menzionare anche i tentativi di attacco alla Costituzione per modificarla a fini diversi dai principi che la ispirarono.

Con queste premesse e con molte altre considerazioni, che per brevità e mancanza di spazio non sono qui riportate, non sembra che all’orizzonte ci sia speranza di intravedere rosei scenari.
Un cauto ottimismo può lasciar credere che la situazione non sarà così drammatica.
In effetti nel breve e medio periodo forse non ci si accorgerà di tutto quello che sta avvenendo. Il processo di trasformazione non avviene in tempi rapidi, altrimenti potrebbero esserci manifestazioni di dissenso che si vogliono ovviamente evitare. Ma non è pessimismo ipotizzare che la direzione intrapresa dai poteri ci porta verso qualcosa che richiederà uno sforzo enorme per essere digerita.

21-05-2020

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