Letteratura

Personaggi di una certa notorietà, soprattutto televisiva, non perdono occasione per improvvisarsi scrittori, magari con l’aiuto di qualche ghost writer. Sono molti i casi che si potrebbero citare: Totti, Verdone, Panariello, Max Pezzali, Bonolis, Volo, Faletti, Brosio, Corona, Vespa e molti altri. I più recenti sono Elena Santarelli e Luca Ward che nelle loro opere prime e uniche raccontano i loro drammi famigliari conseguenti alle malattie e alle difficoltà incontrate per superarle.

Fin qui nulla di tanto sorprendente perché scrivere la propria vita sotto forma di autobiografia non è una novità recente. Quello che invece sorprende e lascia inevitabilmente basiti, al di là della preparazione letteraria degli autori che come detto ricorrono quasi sempre a ghost writers, è che le vendite maggiori le riscuotono proprio questo genere di libri in cui si racconta di malattie, di situazioni drammatiche e di altre informazioni della vita privata di certi personaggi, peraltro già famosi.

Ora se un tale successo derivi dalla notorietà degli autori o dalla bramosa curiosità del lettore di indagare sulla vita privata e le tragiche vicissitudini dei personaggi che si raccontano, è argomento che lascia spazio a interessanti disquisizioni, in primis il sospetto che chi acquista un libro di questo genere è sicuramente condizionato da certe trasmissioni televisive simili a quelle condotte dalla De Filippi o dalla Barbara D’Urso in cui regna sovrano il gossip, o che magari la loro preparazione culturale si sia andata formando su quelle riviste di gossip tipo Novella 2000, Gente o Chi.

Di certo quel che rende lo scenario editoriale sempre più deprimente è che la Letteratura vera, quella con la L maiuscola, sembra essere relegata ad un ruolo di secondo piano se non addirittura marginale.

La Letteratura dovrebbe essere frutto di immaginazione, fantasia, creatività nonché derivare da una cultura di base di un certo livello affinché possa trasmettere emozioni e insegnamento. Ma evidentemente il lettore medio si accontenta di ben altro, anzi di ben poco.

14-04-2021

 

Questo articolo è stato pubblicato in Appunti da . Aggiungi il permalink ai segnalibri.