Pensare, riflettere, ragionare.
Che uso facciamo delle parole?
Quelle qui sopra sembrerebbero coincidere nel loro significato. Invece sono ben distinte fra loro e ciascuna ha un suo significato specifico.
PENSARE è un esercizio della mente che ci consente di avere un contatto con la realtà che ci circonda. Quando si desidera qualcosa si pensa a quella cosa. Quando facciamo qualcosa pensiamo a cosa stiamo facendo. Quando vogliamo organizzare un viaggio pensiamo in quale posto andare. Spesso i pensieri scaturiscono improvvisi come se fossero frutto della nostra immaginazione ma in sostanza hanno sempre qualche attinenza con la realtà, altrimenti si chiamerebbero sogni. Immaginazione, fantasie, progetti, idee, aspirazioni generano pensieri, a prescindere che poi si realizzino oppure no.
RIFLETTERE è un ulteriore passo avanti della nostra mente che ci spinge ad analizzare i nostri pensieri e a porci domande. Pensieri diversi vengono elaborati, esaminati, catalogati e messi in relazione fra loro laddove possibile, onde creare una rete logica da cui trarre delle eventuali conclusioni per poi dare una risposta alle nostre domande. La riflessione, secondo Aristotele, si ha quando l’intelletto non solo conosce ma è consapevole, sa di conoscere.
RAGIONARE infine racchiude quella ulteriore attività della nostra mente che, sulla base dei pensieri su cui abbiamo esercitato una corretta riflessione, ci consente di espandere una visione più ampia e creativa di ciò che la nostra mente è in grado di fare. Attraverso, cioè, le domande e le risposte ottenute si mette in discussione tutto ciò per andare oltre i limiti apparenti e scoprire gli aspetti meno evidenti e più remoti, che ci aiutano a dare un senso più profondo a ciò che pensiamo.
Ad esempio pensare di riflettere sull’uso delle parole ci aiuta a ragionare, e forse scoprire qualcosa di più di noi stessi.
07-09-2017